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LETTERA APERTA A CARLO CALENDA Scrive una giovane coordinatrice di Italia Viva

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carlo

“Perchè ti ostini a fare la guerra dei poveri?”

Caro Carlo,

Sono una coordinatrice territoriale di Italia Viva di un piccolo paese in provincia di Benevento, ho 33 anni,sono una giurista amministrativa, e non sono una “giovane politica dell’ultima ora” come potresti pensare, faccio politica da quando avevo 15 anni, e me la ricordo bene la mia prima campagna elettorale.

La perdemmo per 7 voti. E no, non è uno scherzo caro Carlo. 7 voti sono 7 persone che hanno preferito un altro a te (o come in quel caso specifico, avevano preferito un’altra persona rispetto a quella che con tutto il mio gruppo di giovani scalmanati, avevo preferito io).

La malinconia di quella mia prima campagna elettorale persa, giuro, non mi ha mai più abbandonata.

E ci ho messo un sacco di tempo prima di dare fiducia ancora una volta ai cittadini, prima di riporre le speranze di un paese migliore, non solo nelle mie mani.

Sì perchè sai, a quella età, pensi che il Paese o il territorio lo puoi cambiare davvero.

Ho trascorso tanto tempo “senza una casa politica”. Intanto nelle aule del Parlamento si intercambiavano personaggi politici illustri, più convincenti, meno convincenti, vari ed eventuali.

Io crescevo e la mia sete di politica insieme a me.

Sono passata anche per il “comunismo dei 18 anni”, così lo chiamava mia madre,vecchia democristiana, seduta alla tavola da pranzo, quando mi ritrovava intenta a leggere Gramsci.

Poi l’11 maggio 2016 venne approvata definitivamente la legge sulle Unioni Civili,entrò in vigore a giugno di quello stesso anno.

Ebbene mia cugina, una delle donne più coraggiose che abbia mai avuto l’onore di conoscere, a seguito di quella legge, ha potuto sposare la sua compagna della quale era, ed è innamoratissima.

Allora pensai, se c’è qualcuno di coraggioso alla guida del Paese, la politica è risolutiva, aiuta davvero a migliorare la quotidianità, un mondo migliore è assolutamente possibile.

In questa lettera aperta non voglio parlare di meriti politici, ma di coraggio Carlo.

Finalmente trovo la mia casa politica, non il Partito Democratico di Renzi, no. Italia Viva, la famiglia a trazione riformista di Renzi, creata da Renzi, un immaginario collettivo dove una donna non deve sgomitare, una volta tanto.

Matteo (mi perdonerà se gli do del “tu”, così 🙂 mi ha insegnato che il coraggio delle scelte è la vera politica.

Un pò come hai fatto tu a Roma, no?

Avrai pensato: “No niente primarie, io lavoro da 1 anno a questo progetto, ho i contenuti, 2.500 pagine di programma elettorale, ai romani IO mi DEVO presentare, non possono non capire la differenza tra me e gli altri!”

Non puoi immaginare quanto sarei voluta essere una romana in quei giorni, Carlo.

Ho seguito la tua campagna elettorale peggio della finale di Champions Legue della Juventus a Cardiff.

Seguivo con passione le parole di Luciano Nobili,che per me rappresenta Roma nella sua intera fierezza, che vedevano in te l’unico vero amministratore possibile della Capitale d’Italia.

Seguivo gli amici social con tutta l’attenzione possibile, insomma in te anche io, come la me 15enne, avevo riposto le mie speranze.

Io ce lo vedevo quel polo riformista formato da noi tutti, Carlo. Lo vedevo, naturale.

Un centro riformista, di cui a te, IMPROVVISAMENTE, non interessa niente.

Improvvisamente chiunque abbia partecipato alla Leopolda è una marionetta nelle mani di un unico mangiafuoco, Matteo Renzi, mentre invece, dovresti sapere bene cosa si respira in quei giorni, lì dentro.

Siamo tutti uguali sui tavoli della Leopolda, ed è meraviglioso.

Anche chi abita nell’ultima area interna del Sud, ha voce in capitolo.

Cito una delle tue ultime dichiarazioni:

Di Renzi e del suo grande ‘centro’ non me ne frega nulla. Io mi sono rotto. Questo Paese è ridotto a pezzi, ha il minor numero di laureati in Europa e stiamo a parlare di cosa dice Renzi alla Leopolda? Ma chi se ne frega. Oggi, tra l’altro, lui è a Dubai a fare una conferenza pagata. Lui non è mai all’ ascolto perché non gliene può frega’ de meno di ascoltare. Del resto, siamo in un Paese che continua a dargli uno spazio mediatico spropositato. E lui va a guadagnarsi soldi in Arabia Saudita mentre è pagato dagli italiani.”

Sai cosa? Di quel penultimo posto di laureati in Italia, noi, alla Leopolda, ne abbiamo parlato e ti dirò di più, noi “gli incoerenti” di Italia Viva, ci stiamo lavorando da quasi un anno nei cantieri tematici, all’emergenza giovanile, scolastica, lavorativa.

Ma questo a te non interessa, perchè adesso è arrivato il tuo turno di attaccare Matteo, e allora Dubai e allora l’Arabia Saudita e allora lo spazio mediatico spropositato, che poi viene usato per attaccarlo, questo non lo diciamo però.

Io penso che tu abbia perso gli stimoli, Carlo.

Un pò come me, quando a 15 anni, ho perso la mia prima campagna elettorale, non ho mai smesso di pensarci.

Certe volte ripenso ancora al comizio di chiusura, mi emozionai tantissimo.

Il mio è un appello, un invito, che magari è un sassolino nel mare.

La campagna elettorale romana è finita, dai motivo ai “tuoi giovani” di credere che una politica riformista sia il futuro, e non il modo becero e anche poco elegante di fare la lotta a chi è più in vista di te.

Non siamo noi il tuo nemico Carlo, sei tu il nemico di te stesso ed il tuo risentimento.

Con stima,

Maria

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