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Primo studio al mondo su clima e demografia: in futuro bimbi dovranno affrontare cataclismi meteo più potenti del 700%

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I bimbi di oggi (e i loro figli) in futuro affronteranno eventi climatici estremi molto più intensi rispetto a quelli attuali. Con le attuali politiche climatiche, i neonati di tutto il mondo sperimenteranno in media ondate di calore sette volte più torride, il doppio degli incendi, 2,6 volte più siccità, 2,8 volte il numero di inondazioni dei fiumi, quasi il triplo di raccolti bruciati. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato su Science.

Primo studio su clima e demografia – Questa analisi è la prima del suo genere, che collega scienza del clima e demografia e quanifica l’esposizione nel corso della vita agli eventi meteo estremi. Per svilupparla i ricercatori della Vrije Universiteit Brussel hanno preso una raccolta di proiezioni dell’impatto climatico multi-modello dal progetto Isimip (Inter-Sectoral Impact Model Intercomparison Project) basato sul lavoro di dozzine di gruppi di ricerca in tutto il mondo. Gli scienziati hanno calcolato l’esposizione nel corso della vita per ogni generazione nata tra il 1960 e il 2020, per ogni paese del mondo e per ogni scenario di riscaldamento globale tra 1 grado e 3,5 di aumento secondo gli attuali impegni di riduzione di gas serra da parte dei governi rispetto al periodo preindustriale. Impegni che saranno al centro del prossimo vertice mondiale sul clima Cop26 a Glasgow in novembre.

Cosa succederà con un aumento di temperatura di 3 gradi – Con +3 gradi di riscaldamento globale, un bambino di 6 anni nel 2020 sperimenterà il doppio di incendi e cicloni tropicali, 3 volte piu’ inondazioni fluviali, 4 volte più mancati raccolti, 5 volte più siccità e 36 volte più ondate di calore rispetto a una persona che vive in condizioni climatiche preindustriali. In uno scenario di riscaldamento di 3,5 gradi, i bambini nati nel 2020 sperimenteranno 44 volte più ondate di calore. 

Il dramma nei Paesi poveri – A pagare di più saranno come sempre le giovani generazioni nei Paesi a basso reddito, sottolinea lo studio accompagnato da un rapporto curato dall’ Ong Save The Children: mentre 53 milioni di bambini nati in Europa e in Asia centrale dal 2016 sperimenteranno circa quattro volte più eventi estremi secondo gli impegni climatici attuali, 172 milioni di bambini della stessa età nell’Africa sub-sahariana affronteranno un aumento di quasi sei volte nell’esposizione a eventi estremi nel corso della vita, e persino 50 volte più ondate di calore, aggiungono gli scienziati.

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