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DRAGHI:”IL GOVERNO TALEBANO NON E’ INCLUSIVO!”

“L’Italia è da sempre impegnata per promuovere il rispetto dei diritti umani nel mondo, e in particolare nell’ultimo triennio con una presenza attiva nel Consiglio per i Diritti Umani. La composizione del nuovo esecutivo afghano non risponde alle aspettative della comunità internazionale di un governo inclusivo e rappresentativo delle diverse componenti etniche, sociali e religiose del Paese”. E’ quanto ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo da Palazzo Chigi al dibattito generale della 76ma Sessione dell`Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “I nuovi governanti devono dimostrare con le loro scelte, e non solo a parole, di credere nel rispetto delle libertà individuali”, ha aggiunto il premier. Draghi ha poi sottolineato che “la crisi in Afghanistan, e in particolare il suo rapido peggioramento in seguito al ritiro di Resolute Support, ci impone una riflessione sul futuro delle missioni internazionali. In particolare, dobbiamo interrogarci sui loro obiettivi e sul modo migliore di perseguirli”. A detta del presidente del consiglio, “nell’ultimo anno si sono riproposte importanti questioni riguardanti la pace e la sicurezza. La principale è l’Afghanistan, dove abbiamo davanti il rischio di una catastrofe sociale e civile. Dobbiamo evitare che il Paese torni ad essere una minaccia per la sicurezza internazionale. Mi riferisco in particolare alla presenza in territorio afghano di gruppi affiliati ad Al-Qaeda e Daesh”. Quindi “la comunità internazionale deve collaborare con efficacia, a partire dallo scambio di informazioni”. “In Afghanistan – ha aggiunto – stiamo assistendo allo smantellamento dei progressi degli ultimi 20 anni relativamente alla difesa delle libertà fondamentali, soprattutto per le donne. Tutti coloro che hanno sottoscritto la Carta delle Nazioni Unite e che si richiamano ai valori fondanti di questa Organizzazione devono impegnarsi per una risoluzione della crisi. La comunità internazionale deve presentarsi coesa nell’esigere che tutti i cittadini afghani possano vivere in dignità, pace e sicurezza; che sia assicurata la tutela delle categorie vulnerabili; e che le donne mantengano i diritti fondamentali, primo fra tutti quello all’istruzione”.

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